Tuesday, April 03, 2007

LA GRANDE MORIA DELLE VACCHE

Il mio era un ufficio come gli altri: i professionisti capaci ed onesti erano sfruttati peggio degli schiavi al tempo dell'impero romano mentre quelli che non sapevano fare niente facevano carriera a rotta di collo. Oddio, non è giusto affermare che in particolare le signore, quelle che facevano carriera beninteso, non sapessero fare proprio niente: ognuna aveva la sua specializzazione, in realtà. Chi era brava in un modo, chi in un altro eppure le qualifiche ufficiali non rendevano bene l'idea. Pr, curatrice dell'immagine, creative woman, topa manager... tutti nomi metaforici.
Un giorno i profitti dell'azienda iniziarono a calare. Calavano e calavano e calavano. Ben presto ci si rese conto che si era quasi raggiunto il punto del non ritorno ed il Gran Capo, il Presidente dei Presidenti, un'Entità quasi metafisica, di cui alcuni mettevano in dubbio persino l'esistenza, decise che i pompini stavano cominciando a costargli davvero troppo.
La mattina seguente mi recai a lavoro e non trovai più né una pr, né una curatrice dell'immagine, né una creative woman e neppure una topa manager piccina piccina. I loro uffici erano chiusi. Nessuno sapeva che fine avessero fatto... non c'era rimasto neanche l'odore.
Il fenomeno appena descritto è noto presso gli esperti di settore, ancora oggi, come LA GRANDE MORIA DELLE VACCHE.

1 Comments:

Blogger filippo fricca ricca said...

questo è da sedia elettrica!
applauso

3:23 AM  

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