Thursday, November 23, 2006

JUDITH

Il sergente Sammy Washington osservava dubbioso la signorina che aveva di fronte: una bionda, che somigliava a Jean Harlow, con un musetto un po' impertinente, appena dissimulato dal velo del cappellino colmo di fiori, e tutta strizzata in un vestitino rosso. Lunghi guantoni bianchi. Calze a rete di seta nera. Scarpette chiuse con il tacco a pera da dieci. Il sergente era un negro imponente sulla quarantina ed era entrato nell'esercito ancor prima di compiere la maggiore età per non fare lo schiavo in fabbrica come il padre. Le cose strane non gli piacevano affatto.

"Sicché tu ti chiameresti Jude MacCoffy?" - fece, appoggiandosi allo schienale e tamburellando sul tavolo da lavoro con le dita della mano destra.
"Si, signore."
"Sei un travestito?"
"No, signore."
"No, eh? Senti Judith, quand'ero una recluta commisi l'errore di prendermi gioco di un diretto superiore. Tu sai come andò a finire?"
"No, signore."
"Dovetti scavare due volte tutte le latrine del fronte occidentale ai bei tempi della seconda guerra mondiale. Pensi che sia stato piacevole?"
"Suppongo di no, signore."
"'Mbhè supponi maledettamente bene."
"Però, signore, io non sono un travestito ma la vittima di uno scompenso ormonale."
"Uno scompenso ormonale?"
"Accade una volta su un milione di casi che un maschietto abbia più estrogeni del normale, almeno tanti quanti una femminuccia."
"E che succede se uno ha più estrogeni?"
"Di solito le palline nemmeno scendono..."
"Le mie, invece, cominciano a girarmi!"
"In ogni caso il risultato finale lo vede davanti ai suoi occhi, signore."
"Se ho capito bene, possiedi un cazzo di sesso maschile..."
"Piccolo piccolo, sergente, a occhio nudo si vede a mala pena."
"Ah, ma il dottore ha il suo microscopio: ci risolverà lui il dilemma."
"Volevo aggiungere che ho un diploma d'infermiera... cioè d'infermiere... e...!"
"Possiedi dei santi in paradiso, Judith?"
"Temo di no... ho provato a portarmi a letto un capitano ma l'affare non mi ha procurato i vantaggi in cui speravo."
"Dovevi scoparti un colonnello, mia cara. Ti avrebbero riformato anziché mandarti in piena jungla a giocare con le tigri ed i vietcong. Comunque, se è vero che sai fare l'infermiera, avrai l'incarico di soccorrere i compagni feriti: non sarà piacevole ma è sempre meglio che affrontare i musi gialli alla baionetta."
"Grazie, signore."
"Sono vere quelle tette?"
"Certo, non si ricorda la storia degli estrogeni?"
"Vabbhé, ti troveremo un'uniforme più carina."
"E' il sogno della mia vita."
"Soldato MacCoffy, è l'ultima volta che ti concedo una battuta d'umorismo! Qui, non siamo al cinema: i marines non sono tutti biondi con gli occhi azzurri. I negri, i chicanos, gli irlandesi, gli italiani ed i poveracci in generesi fanno il culo per la patria, gli altri molto di meno, che credi?"
"Metterò a frutto quel poco di attributi che possiedo."
"E' quello che volevo sentire!... Cioè... insomma... i marines per la verità dovrebbero avere due coglioni così!"

Judith inarcò un sopracciglio davvero ben disegnato.

"Vai pure, soldato, e bada di non fomentare i rapporti omoerotici tra la truppa!"

Rapporti omoerotici? Chi io? - pensava Miss MacCoffy - Oh, bhè, la patria può chiedermi qualsiasi sacrificio tranne che essere insensibile ai bei fustacci!

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