Friday, April 20, 2007

GATTI (3)

Valentino è un bel gattone nero che si muove sinuoso, come una femmina, da quel gran seduttore che è sempre stato. Ancora cucciolo, quand'era solo una palletta di pelo con due occhietti gialli gialli (due lucette luminescenti), ha fatto innamorare di sé una delle ragazze più corteggiate di Trastevere e da allora sono stati dolori per i vagheggini di Santa Maria sopra Minerva perché quel dannato micetto ha sempre reclamato per sé tutte le coccole della bella! E lei lo accudiva e lo vezzeggiava e gli sussurrava delle parolette così dolci ma così dolci che non pochi avrebbero rinunciato volentieri ad una parte del corpo, pur di sentirle risuonare soavemente nelle LORO orecchie.
La bella non aveva più tempo per gli innamorati!
Uno, spinto fin sull'orlo della disperazione, fece un ingegnoso tentativo per eliminare Valentino: catturò una gatta in calore, una miciona rossa con gli occhi di giada, un vero schianto felino e la segregò nel cortiletto antistante al palazzo, dove viveva la bella con il suo adorato ciccino, come lo chiamava nei momenti di intimità.
La micia mugolava e si lamentava, si lamentava e mugolava finché Valentino perse la testa e si gettò su di lei dal quinto piano. Per fortuna era già grandicello e, perciò, finì per rimbalzare sui mattoni del cortile e volteggiare in aria. La successiva ricaduta venne attutita da un ramo di platano e l'adorato ciccino semistordito roteò in tal modo sull'Isola Tiberina, chiedendosi dove avesse sbagliato (troppa rincorsa?). Parecchi automobilisti rallentarono spaventati sul lungotevere...

"E chi cazzo è? L'Omo Ragno?" - si domandò uno, in particolare.

La bella corse a recuperare il suo micetto e per evitare altri spaventi del genere decise di fargli tagliare le palle (ahia!). Con la conseguenza che Valentino divenne sempre più grasso ed indolente e, quindi, sempre più bisognoso di vezzi e coccole, assorbendo tutto il tempo residuo della padroncina. Quest'ultima non esitò a lasciare gli ultimi tre o quattro fidanzati, scornando l'attentatore il quale, comunque, si riconsolò, adottando la miciona rossa e non facendole mai mancare nulla.
Eh, avevano ragione gli Egizi che consideravano il gatto un essere divino.
Valentino, pure senza gli attributi di un tempo, riesce ancora a tener avvinta a sé "la bona tra le bone".

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