Thursday, December 14, 2006

L'EROICO PARTIGIANO

La bella nazista lo guardava con i suoi gelidi occhi azzurri. L'uniforme nera con la svastica al braccio scintillava sinistra sotto i raggi del sole di marzo. Dietro di lei il plotone d'esecuzione si stava schierando nel più perfetto ordine teutonico.
Il partigiano non aveva mica paura.
O meglio aveva paura ma non voleva fare brutta figura davanti a quei fasci di merda e, allora, faceva finta di non averne... 'fanculo!

"Ohoo... ho il fazzoletto rosso sporco di fango, accidentaccio!" - disse spavaldo.

La bella nazista continuò a guardarlo, togliendosi il copricapo e mostrando il suo volto di bambina testarda coi capelli biondi tagliati a spazzola e le delicate efelidi.

"Hai un ultimo desiderio da esaudire?" - domandò, alla fine.

Questa volta fu lui a fissarla insistente, a cercare di indovinare quali dolci, sode e levigate sinuosità celasse l'odiata divisa nemica.

"Scommetto che di scopare neanche se ne parla."
"Eh... temo di no!"

Si sbagliava o la voce della bella era incrinata da un sussulto... appena una nota sbagliata... qualcosa di indistinto che tradiva una sottospecie d'emozione?

"E, allora, non voglio nient'altro!"

Silenzio assoluto.

"Frasi famose?" - insistette la nazi.

Gli si gonfiò il petto d'orgoglio:

"W la TOPA!"

Saturday, December 09, 2006

FARFALLE

La vita del bruco è dura - strisciare è un conto, volare un altro - ma, tutto sommato, Cassandra e Vanessa se l'erano cavata molto bene, nonostante la pericolosità dei vicini. A pochi decimetri dai loro bozzoli viveva, infatti, un'agguerrita comunità di formiche rosse che, peraltro, proprio in quel periodo avevano eliminato le termiti dalla radura, al termine di una lunga guerra durata un paio di stagioni.
Le formiche avrebbero potuto facilmente sbranare quei buffi bruchi multicolore così lenti e pigri ma erano troppo golose delle sostanze zuccherine che secernevano e, perciò, pur di averne la più ampia disponibilità e rifornire la regina in modo adeguato, non hanno esitato a dar loro in pasto decine di innocenti larve della propria specie.
La Natura è crudele, anche se questa espressione non rende affatto l'idea, oltre a suonare un po' troppo retorica ormai.
Comunque, Vanessa e Cassandra, una volta trasformatesi in crisalidi e quindi in farfalle, si sono affrettate a spiccare il volo onde evitare sgradevoli complicazioni e, ora, dopo tanti giorni di sincera amicizia, il loro legame ha preso ad incrinarsi. Purtroppo.

"Ti ho visto svolazzare con il mio fidanzato."
"Io non volo con il fidanzato delle altre."
"Giusto questa mattina ti facevi inseguire da quel farfallone con le ali color vinaccia..."
"Oh! Vuoi dire Perry?"
"Ecco sì, appunto! Voglio dire Perry."
"Non lo sapevo che era amico tuo."
"No, cara, non è un semplice amico."
"Non è colpa mia... è che lui mi fa girare le antenne con il suo savoir faire... mi confonde, eh sì, mi confonde!"
"Ma, adesso, te le chiarisco io le idee."
"NO!"

Vanessa se la svigna, sorvolando a razzo un campo di splendidi anemoni azzurri, mentre Cassandra le tiene dietro con l'intenzione di farle rimpiangere di non essere stata mangiata dalle formiche rosse a suo tempo.